FASCICOLO 1°
NICLA LOBERTO
NICLA
La lettura di questo libretto ti farà entrare nella vicenda umana e soprattutto cristiana di Nicla. Potrai conoscere gli aspetti fondamentali della sua personalità, la gran fede, la generosità, l’adolescenza, la giovinezza gioiosa ed impegnata. Quello che è descritto, è frutto delle testimonianze di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla. Entrerai anche in quelle pieghe personali, misteriose attraverso coloro che sono stati a stretto contatto con lei. Verrai a conoscenza del suo amore per i bambini ed i poveri, del suo rapporto diretto e profondo con Gesù, Gesù Eucaristia, suo grandissimo Amore. Potrai ammirare una giovane cristiana che, davanti alle scelte della vita riguardo agli affetti, alle mete da prefiggersi e agli ideali da vivere, non si è fatto sconti, ma proprio nel nome dell’amicizia vera e profonda con Gesù, ha voluto vivere la Parola di Dio fino in fondo, cioè essere «santa».
L’augurio che, attraverso questa pubblicazione, che è la prima di una collana, anche tu possa diventare amico, amica seguace e testimone di Nicla, raccogliendone le confidenze e sentendoti trascinato ad una vita bella, impegnata, a servizio del prossimo, specie dei meno fortunati, con una gran gioia nel cuore. Per questo ti proponiamo di continuare il dialogo, non soltanto per parlare di Nicla, ma per condividere e scoprire quanti giovani anche oggi desiderano vivere la loro vita in pienezza, verso traguardi più alti.
Usare la parola «mistero» per parlare di un fiore sembra un controsenso, ma è un po’ la sorte dei fiori recisi: un fiore nel giardino è bello ma una composizione di fiori recisi, uniti insieme, diventa esaltante.Sarà per questo motivo che la morte di una veramente speciale la fa diventare più affascinante, trasparente, nella sua squisita bellezza interiore. È quello che è avvenuto per Nicla Loberto, giovane donna, sposa e madre. Tutti la conoscevano come persona impegnata, caritatevole, disponibile, generosa nell’apostolato parrocchiale; ma soltanto quando la gravissima malattia l’ha provata sino allo spasimo e condotta alla morte per molti che l’hanno conosciuta in quel periodo di sofferenza, è diventata straordinaria. Innamorata di Gesù e delle Madre di misericordia è riuscita a trasmettere a tutti, nonostante la sua grande sofferenza, fiducia, coraggio, di vivere, pace e serenità. Ha confidato ad una persona negli ultimi giorni mentre era in ospedale, facendo riferimento al film «La passione di Cristo»: «Ieri quando mi hanno fatto l’esame e mi hanno infilato la sonda verso il cuore per sei volte mi sono venute in mente le spine della corona di Gesù, ho pensato al suo dolore; io in certi momenti tengo la mano aperta con il palmo verso l’alto, in modo che quando sono in difficoltà Gesù me la tiene ed io sono serena, altrimenti mi prenderebbe l’ansia, l’affanno e avrei problemi di respirazione.»
Così Nicla ha trasformato il letto dell’ospedale nel suo altare su cui si è immolata per la sua famiglia e la Chiesa, per la quale ha dedicato tanto del suo tempo nell’apostolato fra i giovani e le famiglie. Nicla Loberto era nata da Teodoro e Felicetta Simonetti il 29.07.1964 a Potenza ed è morta a Rimini il 5 settembre 2004, giorno in cui la liturgia celebra la memoria della Beata M. Teresa di Calcutta, da cui era tanto affascinata, e della beatificazione di A. Marvelli di Rimini. A loro si era rivolta nelle sue appassionate preghiere per ottenere sollievo nella sua malattia. Fin da ragazza aveva dimostrato molto attaccamento a Cristo ed alla Chiesa. Ovunque lei abbia vissuto, ha considerato la parrocchia come la sua seconda casa e si prodigava affinchè la comunità fosse sempre una bella realtà, aperta verso il mondo missionario. Anche nella sua famiglia lo spirito missionario era ispiratore di scelte importanti, come quella di dare un fratello ed una sorella al figlio Marco, insieme a suo marito Antonello hanno adottato a distanza due bambini africani. Amava il nascondimento ma non tollerava i compromessi e si batteva tenacemente perché non ci fosse ipocrisia nei gruppi ai quali prendeva parte. Amava molto la preghiera e l’adorazione eucaristica.
Qualcuno l’ha chiamata la «bersagliera….di Dio»: decisa e concreta affrontava ogni realtà con impegno e costanza.
La malattia, con il conseguente calvario che l’ha portata alla morte, è stata la circostanza che Dio ha mandato per evidenziare la fede profonda di Nicla e la forza di offrire tutto per la santificazione della sua famiglia e dei peccatori. Nei capitoli successivi si avrà modo di conoscere meglio la sua innata aspirazione alla santità attraverso la sua fede, il suo modo di essere e nella naturale empatia con le persone che interagivano con lei.
Il 30.05.1996 Nicla diveniva mamma di un bellissimo bambino Marco, dono di Dio e principale fine di vita, coronando il desiderio di essere madre. Bambino allevato con attenzione e tutto l’amore materno e premura, con un’educazione religiosa e sulla base degli insegnamenti di Cristo. Nel rapporto di coppia ha amato senza riserve Antonello, la sua donazione totale ed incondizionata è stata la strada ad ogni vera grandezza ed ogni vera felicità.Moglie generosa, attenta e premurosa, ha saputo gioire con l’aiuto e la grazia di Dio, ma anche soffrire in silenzio. Sebbene madre, moglie e lavoratrice, ha sempre curato in ogni aspetto la sua casa e la sua gestione con efficienza ed efficacia. Antonello uomo empatico e disponibile ha amato Marco e Nicla condividendo gli eventi positivi e negativi, compresa la malattia di sua moglie. La loro casa è stata spesso luogo d’incontro di preghiera e di catechesi del gruppo di amici.
Nicla Loberto, nasce a Potenza il 29.07.1964; all’età di 4 anni si trasferisce con la famiglia d’origine a Bari; per motivi di lavoro va a vivere il suo nucleo familiare a Biella, Forlì e Rimini, dove muore il 5 ottobre 2004, a soli 40 anni, per tumore dopo di due anni di straziante malattia. Tutta per Gesù… negli altri, particolarmente bisognosi, con spirito totale di diaconia (servizio) da svolgersi in Parrocchia: «La mia missione…è qui in Parrocchia»
Nicla citava spesso: «Tu sei buono Signore, perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca» (salmo 85,5) Scuola di vita vissuta! Questo perché la sua mente era elevata a Dio, il suo amore era piegato verso i suoi insegnamenti. «Signore chi non ti servirà con tutto il cuore, dopo aver cominciato a gustare anche per poco, la tua paterna ….Signoria?» Le parole di Gesù con cui iniziava e concludeva ogni sua preghiera era …«sia fatta la Tua volontà». Ricordava le parole del vangelo «prendete il mio giogo sopra di voi» e sapeva che «il mio giogo è dolce e il mio carico leggero» (Matteo 11, 29-30). Nicla sapeva bene che accettati per amore, (Gesù ti amo, ti amo tanto,) il giogo è un giogo che non ti stringe, ma accarezza; il carico è un carico che non opprime, ma solleva. Perché Gesù conclude con «… e troverete ristoro per le vostre anime». Il giogo, il peso è il comandamento dell’amore «amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore». Amare la bontà, la bellezza, l’amore perché «tutto questo sei Tu, Signore mio Dio». Sapeva benissimo che promette un premio, un premio grandissimo: «Signore ha promesso la corona della vita a quelli che lo amano» (Ge 1,12); Corona della vita, che è il bene più grande che si può desiderare: «quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano» (1^ Corinzi 2,9). Si è veramente grande la ricompensa per chi fa la volontà di Dio. È più vantaggioso per l’anima che obbedisce che per Dio che comanda, l’anima viene elevata, illuminata, partecipe della bontà e beatitudine di Dio. Tutto questa era realtà in Nicla. Convinta di essere stata creata per la vita eterna, avendo conosciuto, amato e servito Dio in questa vita per goderlo eternamente in Paradiso. Per vera saggezza, questo era al centro della sua anima, era il tesoro del suo cuore. Ha accettato tutto offrendo tutto a Gesù. Avvenimenti prosperi ed avversi, benessere e privazioni, salute e malattia, onori-gratitudini e offese, vita o morte tutto non cercato, ne sfuggito per se stesso, ma buono e desiderabile per Gesù.
LE TAPPE DELLA SUA VITA
AFFERMIAMO CHE:
Nicla