BREVE STORIA DELLA CHIESA DELLA COLONNELLA

Fin dal 1483 lungo la via Flaminia, a meno di un miglio dalla porta Romana, (Cippo 1° miglio) c’era una piccola cappella con un affresco della Madonna che teneva in braccio il suo Bambino con ambedue le mani. Originariamente chiamato Santa Maria degli Angeli, l’affresco protetto dalle intemperie sotto una tettoia di piastrelle era situato su di un pilastro o pezzo di colonna e fu comunemente designata con il nome di Santa Maria della Colonnella.
In relazione a questo affresco, un evento meraviglioso, che non lasciò dubbi sulla sua autenticità, segnò l’inizio di una serie di miracoli che una mente senza preconcetti è costretta a far risalire all’intercessione della Madre di Dio.
Nel 1506 un pellegrino in viaggio verso Loreto, passando davanti alla sacra immagine della Madonna della Colonnella, trovò un uomo, seriamente ferito e sul punto di morire. Fermatosi e dopo aver assistito l’uomo moribondo, il pellegrino riprese il suo viaggio. Incriminato dell’omicidio, il pellegrino fu messo in galera e, torturato, ammise falsamente la colpa del reato. Condannato all’impiccagione, mentre veniva condotto al patibolo eretto vicino alla piccola cappella, si inginocchiò e implorò la gran Madre di Dio di intercedere in modo che la sua innocenza fosse riconosciuta e la sua vita salvata.
Quando il boia e le guardie provarono ad alzarlo per portarlo al patibolo, con loro meraviglia trovarono il condannato pesante e inamovibile come una roccia. Il Governatore e le autorità della città, accorse sul posto, si accertarono personalmente dell’evento straordinario, chiesero perdono all’innocente pellegrino per l’evidente ingiustizia. Questi, come svegliandosi da un profondo sonno, si alzò e ringraziò la Gran Madre di Dio, e dichiarò che la Vergine gli era apparsa stando sul piedistallo e che lo aveva consolato durante tutto l’evento.
Queste circostanze straordinarie spinsero le autorità cittadine a rilasciare il prigioniero e gli concessero generose elemosine perché continuasse il suo pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto.
La fama di questo miracolo portò un gran numero di devoti a visitare il Tempio di Santa Maria della Colonnella, ed ognuno di essi, ricevette qualche guarigione nel corpo e nell’anima.
Il 5 maggio 1506, una ragazza, chiamata Ginevra, figlia di Paolo Barbieri, fu in punto di morte a causa di una seria infiammazione della pleura. Ella espresse una preghiera alla Regina del Paradiso e chiese il suo aiuto. La gloriosa “Vergine della Colonnella” apparì a Ginevra, che si alzò immediatamente, guarita. La fama di questi eventi si propagò velocemente e provocò forti emozioni fra i cittadini di Rimini.
In vista di una intensa devozione dei pellegrini che visitavano il rude piccolo tempio della Madonna della Colonnella, devoti che all’inizio si riunirono in piccoli gruppi, quindi in grandi folle da tutta la zona circostante, le autorità civiche di Rimini, appena una settimana dopo che il secondo miracolo avvenne, considerarono e decisero nel loro incontro pubblico, tenuto l’11 maggio 1506, di erigere una “grande chiesa” in onore della Santissima Vergine.
Il Papa Giulio II, con una bolla speciale, emanata a Roma il 18 agosto 1506, approvò il progetto degli amministratori riminesi circa la realizzazione di una chiesa e di un annesso monastero e assicurò, sulla nuova chiesa, il patronato della comunità di Rimini.
Chiesa e Monastero devono essere stati realizzati a tempo di record, il 5 novembre 1507 si tenne la solenne dedicazione e l’immagine miracolosa fu portata all’interno e posta in una cappella sul lato sinistro della navata centrale.
Successivamente le autorità comunali di Rimini, allora sotto l’occupazione veneziana, chiamarono gli Eremiti di S.Girolamo, o Girolamiti, a condurre i servizi divini nella chiesa recentemente fondata. Con l’arrivo degli Eremiti, la Madonna di Rimini vide crescere interesse ed affetto, vaste processioni di pellegrini arrivarono con flusso continuo, recitando preghiere, offrendo le loro suppliche, esprimendo gratitudine per quanto Dio aveva compiuto per intercessione della loro Madonna. Questo avveniva durante tutto l’anno, ma specialmente per la Festa dell’Annunciazione (25 Marzo) data scelta dai Consiglieri di Rimini per commemorare l’evento miracoloso del pellegrino lombardo.
Il 14 aprile 1672, giovedì santo, verso le ore 22, mentre gran parte della popolazione assisteva alle funzioni religiose, preceduto da un orribile tuono, un violento terremoto colpì la città di Rimini provocando gravissimi danni e la morte di oltre 400 persone.
Anche la chiesa della Colonnella fu quasi completamente distrutta, si salvò il campanile e una parte del monastero. Ma la sorpresa maggiore fu scoprire che il dipinto della Madonna col Bambino era fortunatamente rimasto intatto.
Il 19 aprile, cinque giorni dopo il catastrofico terremoto, il Consiglio Comunale decretò che, in memoria della grazia fatta da Gesù Cristo e dalla Sua Madre S.S. per aver preservato la città da ulteriori e più gravi distruzioni, si facesse in perpetuo una processione per la città, da incominciare alla Cattedrale e terminare alla Madonna della Colonnella.
La presenza dei Frati di S.Girolamo alla Colonnella durò fino al 1668 anno della soppressione dell’ordine. Con Bolla emanata il 30 settembre 1675 Papa Clemente X elevò la Chiesa della Colonnella ad Abbazia “nullius” cioè indipendente dalla diocesi nella quale è compresa.
Nel 1682 fu concessa ai frati del Terzo Ordine Regolare di S.Francesco che la ressero fino alla soppressione napoleonica del convento avvenuta nel luglio del 1797.
Con la sconfitta di Napoleone ed il successivo ritorno del territorio riminese sotto lo stato pontificio furono ripristinati alcuni ordini religiosi e nel 1817 i frati Cappuccini si insediarono alla Colonnella dove rimasero fino al 1867 quando il convento fu definitivamente soppresso.
In questo periodo di tempo la chiesa ed il convento subirono gravi danni a seguito dei terremoti che colpirono la città il 24 dicembre 1786 e il 17 maggio 1916. Danni alla Chiesa dopo il terremoto del 1916
Purtroppo di tanti oggetti, doni, voti nulla resta.

Tutto è andato distrutto o perduto a causa dei terremoti, delle razzie napoleoniche e per ultimo la totale distruzione del fabbricato dell’ex convento e del chiostro.
Gravissimi i danni subiti dalla chiesa a seguito delle azioni belliche e le battaglie della II guerra mondiale, Danni a seguito 2^ guerra Mondiale; tanto che nel 1950 si era pensato, visto lo stato, di abbattere completamente tutto e poter raddrizzare la via Flaminia che, in quel tratto, fa un semicerchio intorno alla chiesa.
Nel 1956 divenne rettore della chiesa don Guido Fausto Zannoni, che poi nel 1961, crescendo la popolazione in questa zona della periferia di Rimini, venne nominato primo parroco della parrocchia dedicata a S. Maria Annunziata. Don Guido Fausto Zannoni  ha retto la Parrocchia fino al 26 luglio 1998, giorno in cui  è venuto improvvisamente a mancare.

In seguito sono stati nominati Parroci della Chiesa della Colonnella nell’ordine:

Don Andrea Turchini fino a Luglio 2006;

Don Antonio Moro fino a Luglio 2014;

Don Fabrizio Uraldi fino a Luglio 2015.

Il giorno 6 Luglio 2015 è stato nominato Parroco Don Concetto Reveruzzi, il quale il giorno 6 Luglio 2016,  oltre a continuare a reggere come parroco la Parrocchia di S. Maria Annunziata alla Colonnella, è stato nominato anche Amministratore Apostolico della Chiesa “Mater Misericordiae”  (chiesa) sita in via Abetti, 20 (già facente parte della Zona Pastorale Flaminia).

Cippo del 1° miglio dalla porta Romana

Il quadro dell’Annunciazione

Il terremoto del 1916

La chiesa parrocchiale di S.M.Annunziata oggi, vista dall’abside

La chiesa parrocchiale di Mater Misericordiae

OPERE ARTISTICHE DI RILIEVO ALL’INTERNO DELLA CHIESA

Affresco su terracotta del 1483 dell’immagine della Vergine
Madonna col Bambino
Lesene in cotto del Gueritti
Crocifisso ligneo probabilmente del sec. XVI
Dipinto di rappresentante la deposizione dalla Croce
Bassorilievo in bronzo di Elio Morri.
Battistero in bronzo di Elio Morri.